Pieve di San Siro e
Monastero San Salvatore

“Dominante e inattaccabile”

La chiesa di San Siro a Capo di Ponte è uno splendido esempio di romanico lombardo, un insieme semplice ed austero, reso più elegante dalle absidi che nascono dalla collina rocciosa a strapiombo sul fiume Oglio.
La posizione strategica ne ha fatto sede di culto sin dalla preistoria. Svariati materiali reimpiegati e resti murari documentano la presenza di un edificio pagano di epoca romana e longobarda, probabilmente coincidente con l’attuale cripta.

Curiosa la dedica a San Siro, patrono di Pavia, capitale longobarda. Intorno al 1100 viene eretto l’attuale edificio che nei secoli ha subito un declino e solo negli ultimi anni ci sono stati lavori di recupero e restauro.

La collina di San Salvatore ha resituito selci e resti di un piccolo altare di epoca preistorica, tutte testimonianze di insedimenti legati a culti lontani nel tempo.
Il primo Monastero Benedettino di epoca longobarda, nel corso dei secoli divenne un centro di potere grazie a donazioni, possedimenti e rendite in tutta la valle e dipendeva direttamente da Cluny.

Nel basso medioevo, il complesso subì una forte decadenza a cui seguirono abbattimenti e devastazioni, per cui l’unico edificio superstite, la chiesa di San Salvatore, è passata a proprietà privata, con vincolo tuttavia di monumento nazionale.

Un monumento nazionale riscoperto solo in epoca recente, ricco di fascino, testimonianza di un epoca longobarda.

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